Lionel Messi è libero di registrare il suo marchio "Messi" per articoli e abbigliamento sportivo: a deciderlo è stato il Tribunale dell'Unione europea, accogliendo il ricorso del calciatore argentino contro la decisione dell'EUIPO, l'Ufficio dell'Unione Europea per la proprietà intellettuale (https://euipo.europa.eu/), che aveva respinto la domanda di registrazione del marchio a seguito dell'opposizione presentata a nome Jaime Masferrer Coma sulla base del "rischio di confusione con i marchi dell'Unione denominativi "MASSI" registrati, in particolare, per articoli di abbigliamento, scarpe, caschi per ciclisti, indumenti di protezione e guanti".
Il Tribunale ha convenuto che i due segni confliggenti presentino effettivamente un grado di somiglianza "medio" sotto i profili visivo, fonetico e denominativo, mentre ha considerato un errore dell'Ufficio di Alicante ritenere che la notorietà di cui gode Lionel Messi riguardi unicamente la parte del pubblico che si interessa al calcio e allo sport in generale.
Non è sostenibile, quindi, la comparazione effettuata dall'EUIPO tra i due marchi sotto il profilo "concettuale".
Secondo il Tribunale è poco verosimile che un consumatore medio di prodotti sportivi non associ direttamente, nella maggior parte dei casi, il termine "Messi" al nome del famoso calciatore.
La conclusione del Tribunale pertanto è che, per quanto i segni in conflitto siano complessivamente simili, le differenze concettuali che li separano sono tali da annullare le somiglianze visive e fonetiche rilevate: in altre parole, per il consumatore non esiste il rischio concreto di poter ritenere che prodotti a marchio MESSI e prodotti di identica natura a marchio MASSI siano collegati, abbiano la medesima provenienza, qualità ecc..
Sulla decisione ha naturalmente pesato in modo considerevole la notorietà internazionale del nome "Messi", prima ancora che questo possa o meno essere anche un marchio.